giovedì 2 gennaio 2014

Pensioni basse, crisi e...lavoro nero!

Vi pare possibile che in Italia sia consentito ad una attività, come un ristorante o un albergo di poter usufruire del lavoro nero per la manutenzione dei giardini o degli impianti idraulici? Oppure che la signora Maria debba farsi sistemare il giardino o il bagno da un pensionato che lavora al nero?
Perché questo è quello che accade in Italia oggi....Le pensioni sono sempre più basse ed al momento di andare in pensione molte persone vanno nel panico sapendo che da ora in poi i soldi non basteranno mai né per la propria vita ne per la vita dei propri figli né tantomeno dei propri nipotini.  E così la decisione più sensata è quella di continuare a lavorare più che si può cercando di portare a casa più soldi possibili.
Tanto più che le vite lavorative   di figli e nipoti sono sempre più precarie
La scarsa entità delle pensioni minime italiane ha creato questo problema negli anni, da sempre in Italia, in maniera progressiva, ma con l'aumento dei disoccupati e della crisi nonché delle manovre a "strozzo" del nostro stato verso le famiglie , si è avuto un notevole incremento del fenomeno negli ultimi due /tre anni.
Io ho una partita iva da artigiano come giardiniere e manutentore di vari impianti e cerco di pagare le tasse tutte le volte che devo con grandissime difficoltà. Ho aperto la partita iva proprio perché non era più possibile trovare uno straccio di lavoro come dipendente in una qualsiasi azienda ed ho voluto lavorare nella piena legalità senza rubare niente a nessuno.
Ma oggi purtroppo mi ritrovo a dover combattere con la dura realtà delle troppe tasse delle troppe spese e degli scarsi guadagni.
Non voglio fare il solito lamento dell'imprenditore(che tale non mi considero) ma voglio solo porre un problema che non è da sottovalutare a mio avviso e che sta disintegrando la metà dei piccoli artigiani e non  italiani.
Girando e rigirando durante il mio lavoro spesso vengo a contatto con una realtà sempre più insistente e sempre più incisiva che riguarda il lavoro nero dei pensionati. E' purtroppo regola comune in  Italia che dopo la pensione si rimanga a lavorare lo stesso al nero sul proprio posto di lavoro o come accade vicino a me molti pensionati, una volta ottenuta la pensione e i relativi bonus di fine trattato si rimettano al lavoro in maniera del tutto irregolare. Questo problema , insignificante quando un pensionato per arrotondare svolge qualche lavoretto di qualche ora a casa di amici o dal vicino di casa, diventa invece molto incisivo sull'economia quando in realtà diventa un vero e proprio lavoro a tempo pieno, inficiando i rapporti economici standard e costituendo una vera e propria concorrenza sleale con chi invece lavora con regolare partita iva pagando le tasse.
Ho sempre capito i problemi di chi in pensione non arriva a fine mese , ho sempre capito chi dopo la pensione ha bisogno di tenersi attivo e perciò svolge lavoretti più o meno importanti a casa di amici e parenti ma non concepisco come in Italia non esiste un vero controllo su chi si muove con un mezzo da lavoro , con un aiutante spesso immigrato senza contratto di lavoro e nessuna sicurezza ,agendo alla luce del giorno con la consapevolezza dei clienti stessi.
Sì perché in Italia non esistendo un sistema che possa far scaricare alle famiglie italiane, per esempio l'IVA sui lavori per la manutenzione ordinaria della propria casa, ogni cittadino deve ricorrere a chi non grava con l'Iva sul prezzo finale del servizio(cosa che può fare solo chi lavora al nero)per non avere costi aggiuntivi che sono agli occhi di tutti veri ricatti statali visto, che in misura di servizi, il cittadino non riceve quasi nulla. Non si spiega infatti come al fatto di non eseguire controlli da parte delle forze dell'ordine ,che anzi spesso si avvalgono di questi servizi(parola di artigiano), si abbia anche una totale indifferenza su tale problema che non solo aiuterebbe lo stato a incassare più tasse ma spingerebbe le persone a rivolgersi a ditte regolari eliminando grandissima parte dell'evasione fiscale che in Italia ha raggiunto le stelle.
Le attività come la mia , aperte da poco e in continua ricerca di lavori da fare risentono in maniere molto grave di tale problema. Si fa molta fatica ad avere come concorrenti diretti personaggi che non si devono preoccupare di far rientrare nei loro conti i notevoli costi del lavoro oggi applicati e le tasse. La totale indifferenza degli organi preposti, più impegnati a fare le pulci ai poveri cristi con il redditometro che a verificare tale problema sul territorio, rende ancora più appetibile questa situazione che fa nascere sempre più attività nascoste che operano liberamente non solo nel privato ma anche i molte attività pubbliche come ristoranti , alberghi, residence che spesso si avvalgono di personaggi in pensione o disoccupati per effettuare i lavori di mantenimento delle proprie attività, i lavori più nascosti dentro queste strutture e difficilmente rilevabili, spesso svolti durante la pausa di chiusura alla fine delle stagione.
Ma perché lo stato permette che succeda questo?
Basterebbe un controllo costante e cadenzato all'interno di strutture ma anche nelle case dei privati che spesso non sanno di essere passibili di sanzioni quando si avvalgono del lavoro nero, soprattutto in caso di incidenti che possono avvenire durante lo svolgimento di queste attività. Tutto questo però deve essere supportato inevitabilmente da un intervento mirato a consentire ai proprietari delle abitazioni per prima cosa di poter detrarre tali costi dal proprio reddito ed, alle aziende, una notevole riduzione dei costi per gli operatori alle loro dipendenze. Perciò, uno stato democratico che sia degno di questo nome, dovrebbe tenere ben presente le due cose allo stesso modo e capire che non sono le sanzioni od i controlli i soli deterrenti, spesso inefficienti anche se utili in parte , all'evasione fiscale, ma ci vuole una nuova regolamentazione del nostro apparato contributivo e pensionistico che riesca a permettere alle persone di pagare il dovuto, detrarre il dovuto e soprattutto non essere costretti a lavorare fino alla morte ed essere sfruttati per pochi soldi per arrivare alla fine del mese strizzati dalle spese e dai costi fissi.
In questo modo non si va da nessuna parte e si alimenta solo l'astio tra Stato e Cittadini....Tra uno stato che pilucca solo dove c'è un reddito dimostrato, non importa in che misura ,ed i cittadini ,che si sentono fregati da chi invece agisce nell'illegalità, ma che tutte le sante volte si svuotano le tasche anche per queste persone.
 
Se non si ha ben chiaro questo concetto e non si mettono le persone , che siano cittadini privati, operai o proprietari di aziende ed attività , in condizioni di poter adempiere ai propri doveri in modo equilibratamente distribuito, tutto ciò che viene fatto apparirà palesemente chiaro agli occhi di tutti un prelievo forzoso ed avido da parte delle istituzioni diretto solo a rimpinguare i conti pubblici senza creare una giusta distribuzione delle tasse e creando quelle discrepanze così elevate tra categorie da non permettere un regolare svolgimento della vita del mercato del lavoro legale dentro ad una nazione.

Le politiche adottate finora dai politici che ci hanno governato soprattutto negli ultimi dieci anni hanno fallito ed ora ci propongono soluzioni di controllo e rigidità finanziaria. Inutile sentire ancora i proclami di Renzi e Letta che promettono di occuparsi di lavoro e occupazione ci vogliono i fatti. Finché non si metterà mano sulla questione di un livellamento delle pensioni in modo che tutti possano vivere decorosamente senza entrare nell'illegalità mettendo un tetto massimo alle pensioni d'oro, finché non si permetterà alle aziende di assumere le persone e non solo, i giovani, ma tutte le persone in egual modo senza dipendere dalla propria età snellendo i costi del lavoro dipendente, finché non si permetterà ai cittadini di poter sì accedere a servizi ma anche avere le agevolazioni che ne derivano comportandosi secondo la legge, finché invece di manovre e manovrine non si inizierà a parlare di un vero e generale drastico cambiamento  di questo modello fallimentare creandone uno tutto nuovo  dove il cittadino è quello che deve poter accedere agli aiuti e non lo stato che chiede aiuto ai cittadini per tappare i buchi, ma soprattutto finché una massa di politici incompetenti mentecatti starà a sghignazzare alle nostre spalle fregandosene di problemi che anche un umile giardiniere come me riesce a percepire, continueremo ad andare nella direzione sbagliata dove l'illegalità, la clandestinità, diventeranno l'unica linfa con cui si potrà alimentare il mercato del lavoro!
 

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